May 21, 2016

Inattività come verità effettiva dell’uomo, Corbetta


«Ozio è libertà di essere, è essere. Il suo opposto non è labor (fatica), in cui piuttosto matura un frutto del vagare, ma negotium, il luogo, il tempo, l’azione di scambiare. Ove avviene una attribuzione di valore, attraverso una relazione di potere.»
(M. Costantino, nota introduttiva a Kazimir Malevič, L’inattività come verità effettiva dell’uomo, Asterios 2012)

G.N., Refurbished paintings, 2016
L’inattività come verità effettiva dell’uomo è il titolo di un non troppo noto saggio teorico di Kazimir Malevič (1921) che Giancarlo Norese prende a prestito per la sua mostra alla Sala delle Colonne di Corbetta. Estremizzando la sua condizione quotidiana di parossistica inattività (espletata quasi ogni giorno in città e in condizioni diverse), l’artista realizza una mostra fatta di pitture tradizionali, “trovate” e modificate attraverso un “non fare” che sarebbe forse piaciuto al pittore ucraino sopra citato.

Prima sala: Refurbished paintings, 2016
Seconda Sala: Attività delegata a Filippo Falaguasta

Sala delle Colonne, Corbetta (Milano)
via C. Cattaneo 25, ℅ Palazzo Comunale
da sabato 21 maggio 2016, ore 18

May 14, 2016

Qui non si dorme mai, Milano

Un progetto a cura di Baubaus per Careof
laboratorio 14-15 maggio 2016
esposizione 14-20 maggio 2016

Qui non si dorme mai è insieme esposizione e laboratorio.
Per due giorni gli spazi di Careof sono proposti come luoghi domestici: sala da pranzo, salotto da tè, cucina, ripostiglio, stanza da letto per celebrare rituali di quotidianità conditi ad arte. L’archivio DOCVA si trasforma in villaggio aperto in cui montare la tenda per trascorrervi la notte.
Uno spazio d’accoglienza per tutti che diventa occasione e modo per incontrare e fare l’arte.

Partecipano al progetto Mario Gorni e gli artisti Silvia Cini, Sabine Delafon, Giancarlo Norese, Antonio Guiotto (Carrozzeria Margot), Wurmkos, L.A.M. (Laboratorio d’arte Marmellata), Dipartimento Educazione Fondazione Merz.

Careof, Fabbrica del Vapore, Milano

May 12, 2016

Alfabeto, Roma

Materia è lieta di invitarvi alla presentazione di Alfabeto.

Il progetto nasce dall’incontro con Luca Pancrazzi nel suo studio a Milano nel maggio 2015, ma comincia a prendere corpo dopo la pausa estiva a metà settembre.
L’Alfabeto consiste di 26 lettere (alfabeto latino classico), ognuna di esse interpretata da un artista diverso. Le lettere sono stampate in offset su una carta bianca Old Mill 130g in formato A3, in 100 esemplari firmati e numerati sul retro. Si tratta di un progetto “aperto” ed esiste quindi la possibilità che la stessa lettera, nel tempo, venga realizzata più volte da artisti diversi.

Per l’occasione sarà possibile conoscere l’intera produzione di Materia tra cui, ad esempio, lo specchio di Jonathan Monk e le sculture di Max Renkel.
I multipli saranno esposti per due giorni nella galleria 28 Piazza di Pietra, nell’omonima piazza a Roma.

Con la partecipazione di Max Renkel, Karl Daubmann, Judith Kakon, Christof Nüssli, Marco Raparelli, Michaela Langenstein, Giorgio Di Noto, Simone Berti, Luca Pancrazzi, Jonathan Monk, David Schutter, Isabell Heimerdinger, Martin Soto Climent, Giancarlo Norese, Matteo Fato, Benjamin Hirte, Hilario Isola, Rä Di Martino, Stefania Galegati, Mikkel Carl, Cesare Pietroiusti, Kilian Rüthemann, Jinn Bronwen Lee, Elena El Asmar, Florian Graf, Alfredo Pirri.

Alfabeto
inaugurazione giovedì 12 maggio 2016, h 18.30
fino a sabato 14 maggio
28 Piazza di Pietra Fine Art Gallery
Piazza di Pietra, 28 Roma

a cura di Materia
info (at) materiamultipli (dot) com
www.materiamultipli.com

May 7, 2016

Out of Place, Berlin

Peninsula e.V. and Associazione 22:37
are pleased to invite you to the opening of

Out of Place_an ongoing archive
P67 Gallery, Pfalzburgerstraße 67, 10719 Berlin
Saturday, May 7 at 6pm

Out of Place_an ongoing archive is a project conceived by Associazione 22:37 that began in 2012. This new phase of the project is initiated together with the newly formed Berlin-based association Peninsula.

The purpose of Out of Place is to create a temporary archive housing a broad overview of theoretical references and ideas about nomadism and its effects on the forms of contemporary art production. The core of our research is based on the idea that being out of place is a condition that causes a subject to continuously relocate himself or herself. This process leads to a movement that is fluid not only in space, but in time as well, a necessity for constructing the constantly changing meaning of our presence in a place.


Contributors:
Adalberto Abbate, Yeşim Ağaoğlu, Rebecca Agnes, Petrov Ahner, Basma Alsharif, Alessandro Ambrosini, Luca Andriollo, Silvano Arcidiacona, Zara Audiello, Rafa Badia, BALLOON, Maura Banfo, Valentina Lucia Barbagallo, Bcomeblog, Maja Beganovic, Marco Belfiore, Elena Bellantoni, Emanuele Belluffi, Ilaria Biotti, Ana Maria Bresciani and Antonio Cataldo, Daniel Brunet, Fabio Campagna, Loris Cecchini, Mario Ciaramitaro, Roberta Coletto, Marco Dalbosco, Fiorentino De Martino, Luís De Matos, Alessandro Di Pietro, Daniela DiMaro, Cecilia Divizia, Dusica Drazić, Pola Dwurnik, Massimo Estero, Tatjana Fell, Barbara Fragogna, Armida Gandini, Bernardo Giorgi, Claudio Gobbi, Stephan Groß, Daniel Michael Johnson, Marija Masa Jovanović, Philipp Koch, Petya Koleva, Iva Kontić, Christophe Kotanyi, Giuseppe Lana, Gianluca Lombardo, Aleksandar Maćašev, Madispa, Diego Mallo, Irma Markulin, Massimiliano Marraffa, Pamela Martínez Rod, Gaia Martino, Virna Mastrangelo, Erika Matsunami, Elena Mazzi, Lorenzo Mazzi, Giuseppe Mendolia Calella, Almagul Menlibayeva, Vesna Mićović, Stefania Migliorati, Maria Mitsopoulou, Molino & Lucidi, Ruben Montini, Maria Fernanda Moscoso, Lea Julie Mugnaini, Paula Muhr, Branka Nedimović, Annelie Nilsson, Giancarlo Norese, Irina Novarese, Mariagiovanna Nuzzi, Benedetta Panisson, Giorgos Papadatos, Alessia Pastore, Alice Pedroletti, Marco Pezzotta, Sergio Racanati, Alessandro Rolandi, Fried Rosenstock, Stefanie Schairer, Roland Schefferski, Elif Sezen, Nina Simonović, Ivana Smiljanić, Ulrike Solbrig, Allegra Solitude, Ivana Spinelli, Boba Mirjana Stojadinović, Slobodan Stošić, Vassiliea Stylianidou, Suit-Case, TamtamART (Ya-Wen Fu, Yun-Ting Hung, I-Chen Tsou) Francesco Tavolaro, Nina Todorović, Chryssa Tsampazi, U10, Mihailo Vasiljević, Nataša Vasiljević, Vassiliki Vayenou, Lucia Veronesi, Dubravka Vidović, Sasha Vinci, Luca Vitone, Lisa Wade, Emma Waltraud Howes, Jole Wilcke, Alexandra Wolframm, Miriam Wuttke, Davies Zambotti, Elena Zanichelli, Catrina Zanirato.

Online archive

May 7 – 20, 2016
P67 Gallery, Pfalzburgerstraße 67, 10719 Berlin

Contact information:
Associazione 22:37 news22e37 (at) gmail (dot) com
Peninsula e.V. info (at) peninsula (dot) land

(source: 22e37.wordpress.com)

May 5, 2016

Prière de toucher 5, Milano

Emanuele Becheri, Francesco Carone, Gianluca Codeghini, Ermanno Cristini, Elena El Asmar, E il Topo, Amedeo Martegani, Museo Riz à Porta, Giancarlo Norese, Giovanni Oberti, Luca Pancrazzi, Luca Scarabelli, Sophie Usunier, Eugenia Vanni. Con contributi di Giulia Brivio, Alessandro Castiglioni e Dario Giovanni Alì.

Opening giovedì 5 maggio 2016, ore 18.30
Dal 6 al 26 maggio 2016 solo su appuntamento
(spaziocosmo-at-yahoo-dot-com)
Spazio C.O.S.M.O., via Paolo Paruta 59 (MM Cimiano), Milano

Prière de toucher è un ciclo di mostre, costruito in un dialogo continuo con Giulia Brivio, dove si mettono in atto pratiche di nascondimento. Ogni mostra coinvolge artisti diversi e sviluppa una particolare modalità del nascondere.
La prima è stata fatta a Imola a Novella Guerra nell’ottobre 2013 insieme a Patrizia Giambi e a Microcollection; la seconda a Something Like This a Firenze nel maggio 2014 insieme a Oppy De Bernardo e Aldo Mozzini, la terza a Milano a MARS nell’ottobre 2014 coinvolgendo una quarantina di artisti che in tempi diversi hanno esposto in questo spazio; la quarta nelle Langhe all’interno dell’Alcova d’Acciaio di Umberto Cavenago e insieme ad Alessandro Castiglioni e Barbara De Ponti.

Il n. 12 della rivista Boîte dedicato all’opera nascosta ha presentato l’operazione.
Prière de toucher è un “dispositivo” in funzione grazie al lavoro di tutti gli artisti che fino ad ora vi hanno partecipato, consentendogli di “prendere corpo”. Ha a che fare con il corpo e, saccheggiando il titolo del noto lavoro di Marcel Duchamp, rimanda inevitabilmente al mostrare. In breve Prière de toucher si interroga sui confini del corpo e sulla natura dell’esibizione e, forse, è una modalità del mostrare nonostante si preoccupi solo di nascondere.

Questa quinta tappa di Prière de toucher è concepita per lo spazio C.O.S.M.O., uno spazio espositivo nella soffitta dello studio di Luca Pancrazzi ed Elena El Asmar e in quanto soffitta lo spazio ideale per nascondersi.
La modalità che si vuole qui sviluppare è quella della mimetizzazione: una forma di nascondimento che si fonda sull’inganno della vista. Il mimetismo per gli esseri viventi è un vantaggio evolutivo, per l’arte può esserlo per acuire il senso visivo.
Ermanno Cristini

I video del progetto Prière de toucher sono a cura di Videoforart